~ Abitare il corpo. Il corpo di stoffa e la moda ~ di Eleonora Fiorani

Buongiorno a tutti gli utenti! Ieri ho passato una giornata alla ricerca in modo a dir poco frenetico di libri sulla moda. Sono incappato in questo libro leggermente diverso dagli altri soprattutto per non essere scritto da una persona che si occupa nello specifico di moda ma di studi sul comportamento umano e della società moderna.

Avete mai letto qualcosa di questo libro oppure è nuovo anche per voi?

Mai letto, ma mi intriga molto. Faccio ricerca sulla relazione tra fisico, vestito, vista, percezione di sé...
Hai avuto modo di scorrerlo un po'?

No non ho avuto modo di scorrerlo ma avevo intenzione di comprarlo. Gli studi sociologici o i comportamenti umani sono alquanto affascinanti ed inoltre, se messo tutto in relazione alla moda, al mio punto di vista può essere esaustivo per capire l' evolversi della moda per un poco naturale sviluppo della società.
Un regresso della società.

Di certo è una parte integrante delle attività sociali, ed è molto interessante comprenderne anche le implicazioni psicologiche. Che poi, io sono dell'idea che questo tipo di visione si può "adattare" ad ogni attività umana, ma ovviamente ognuno ne approccia con facilità una piuttosto che un'altra. (non so se sono stata chiara, volevo dire che c'è chi legge più facilmente queste implicazioni nella moda, chi nello sport, chi nella comunicazione verbale, etc. etc.). Più che regresso, io lo definirei uno... sviluppo nel senso sbagliato! 

Si alla fine gli studi sociologici o sull'uomo possono essere applicati a tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana eppoi è ovvio che un singolo tende a conoscere la realtà tramite i mezzi che gli sono più affini! Il progresso si vedeva molto di più quando si viveva in un senso di smarrimento e di povertà scientifica. O almeno nel nostro angolo di mondo la maggior parte è caduto in malora.
Sviluppo lo sarà in un certo senso e forse l' unica cosa buona è che ci si rende conto che si sta cadendo nel precipizio e che ci si può aggrappare alla parete rocciosa per non cadere  

Mi interessa tantissimo!
Sono riflessioni che balzano spesso indefinite! Sono counselor secondo il modello della gesalt psicosociale e mi sto interrogando sulle interazioni tra l'abito, il contesto e la propria percezione di se stessi e del corpo.
Fatemi sapere vi prego!

Molto interessante la tua ricerca, Ari, mi piacerebbe un confronto!

Ari kic&chic ha scritto:Mi interessa tantissimo!
Sono riflessioni che balzano spesso indefinite! Sono counselor secondo il modello della gesalt psicosociale e mi sto interrogando sulle interazioni tra l'abito, il contesto e la propria percezione di se stessi e del corpo.
Fatemi sapere vi prego!

Complimenti! Come la comunicazione non verbale per comprendere meglio la natura umana, le posture tipiche a noi tutti e per comprendere meglio noi stessi, anche attraverso l' abito e quindi di conseguenza lo studio dei colori e della forma si può rintracciare qualcosa di nascosto che passa dietro le quinte!

Cara in realtà non è ancora una ricerca, ma mi piacerebbe lo diventasse! Tu sai come si fa ad impostare una ricerca?
Tu hai letto il libro?
Spero di approfondire insieme!

Condivido growo!
La faccenda su complica perchè l'espressione di noi stessi è mediata dal contesto appunto che può favorire alcune espressioni e scoraggiarne altre. Penso alla concezione di femminilità che trapela da Marilyn e il suo abito bianco e la donna contemporanea. Forse il primo passo potrebbe essere trovare un immagine di donna contemporanea da contrapporre a quella di Marilyn, che ne dite?

Marilyn in un suo posto nella storia è stata una sorta di avanguardia nel mondo del cinema per bellezza e portamento, nonché tutto quello che circolava intorno a lei a livello politico, e che filtrava nella situazione di un tempo. E' come diventata un' icona, un simbolo.
Contrapporla diventa complicato perché secondo il mio modesto punto di vista ciò che la società mette in evidenza non è più la femminilità intesa come qualcosa di puro, di bianco, ma qualcosa di grottesco e leggermente ridicolizzato e schiavizzato.
A mio dire, più si tende verso le alte sfere di qualsiasi aspetto sociale, più si perdono questi valori che vengono nominati nelle poesie  

Ari, non ho letto il libro; sono laureata in psicologia, con un'esperienza di 16 anni nel teatro, che ho attraversato innanzitutto come attrice e poi come regista, direttrice di laboratori e costumista. Grazie a degli incontri fortunati ho cominciato ad elaborare una mia personale ricerca, che non ha nulla di "accademico" nel senso teorico, ma che è alla base del mio percorso creativo.

Per quel che riguarda la percezione della femminilità, innanzitutto credo che non sia un concetto facile perchè da sempre la donna è stata assimilata alle sue funzioni, più che alla sua essenza. Per quanto mi riguarda, poi, ci sarebbe da parlare sulla diversità tra le donne perchè credo che Marylin, citata in esempio, sia rappresentativa di una fetta di femminilità, ma ce ne sono anche altri tipi. Come discorso base, io parto sempre dall'idea che "iconizzare" significa secondo me dare uno standard visivo a qualcosa di "sensibile", legato ad un modo di sentirsi e d'essere che, in quanto tale, è diverso per ognuno/a, e dunque per questo il concetto stesso di icona diventa un paradosso.

Forse non sono chiarissima, ho sintetizzato un concetto dietro al quale, secondo me, ci sarebbero molte ridefinizioni da fare, tra l'altro non volendo "invadere" un post che partiva dal libro
In ogni caso, se vi va, sul mio "Diario del Cucito" (che a tratti assume più gli aspetti di un diario filosofico  ) cerco di esprimere, quando sono in vena, i miei pensieri in merito alla questione.  

Il post è stato tirato su per parlare del libro in quanto tale: studio sociologico ed antropomorfico in relazione alla moda e si stanno sviluppando le tesi per cercare di tirare le fila.

Iconizzare o rendere qualcosa un simbolo è da sempre stato un modo umano di avvicinarsi in modo istintivo a qualcosa che, razionalmente, viene fermata dalla nostra mente. Quindi femminilità viene cantata in poemi, in odi, in serenate e canzoni, viene urlato nelle piazze contro gli stati e viene sentito in tutte le arti.
La moda è una di queste ma anche essa va ricercata in questo campo. Va studiata e non parlo a livello di stilisti ma a livello umano, di popolo, di unità. I colori e lo studio che si può fare sul suo uso a partire dalla civiltà greca è impressionante e tutto il nostro passato è fonte di continuo ampliamento per il nostro presente. E fonte di continuo ampliamento è ciò in cui viviamo, la nostra realtà.

Sostanzialmente non è che leggendo un libro si acquisisce quel modo di pensare ma esso è un tramite per espandere i propri confini a tutto tondo. Sapendo che la conoscenza orale viene ormai trasmessa in malo modo e soprattutto poco, vuoi perché non gli si da più importanza o vuoi perché sta lentamente sparendo perché non alimentata, i libri iniziano ad essere una delle poche alternative da accoppiare alla propria esperienza per carpire, in questo caso, la natura umana.

La moda non è un concetto uguale nei secoli di storia,legato com'è alla società ed al suo tempo.
Una cosa assolutamente vera è che oggi qualsiasi moda parte da studi sociologici fino ad arrivare allo street style...un giro quasi vizioso,un po' il cane che si morde la coda...
Questi studi di tendenza,poi,possono essere applicati a qualsiasi campo.....e l'alimentazione risponde benissimo.
Se nella moda si chiede minimalismo...il food avrà tendenze light...decorativismo???un Muller tutto sapore...
Naturalmente ho esasperato i concetti,ma solo per renderli esplicativi.  

Alla fine la moda, secondo me, risponde alle esigenze di cambiamento della società o per rendere omaggio al tempo in cui essa nasce. Prendendo per esempio Foscolo era si un neoclassico, ma anche un preromantico! Come a suo modo è stato preromantico Beethoven con le sue composizioni!

Comprendere la moda come sé stante e non inserirla in un contesto storico è un po' una bestemmia. Così come è impossibile comprendere il blues senza inserirla nel contesto della schiavitù e del razzismo.
La moda riflette ciò che la società è, ovviamente è frutto dello stilista e del sarto ma senza la realtà a cui essa è legata... diventerebbe una sorta di unicità, di classico a cui fare riferimento. Una sorto di monolite di cui colpisce la sua bellezza senza tempo.

Non parliamo di alimentazione va...  

Moda,nella nostra accezione del termine,è un termine ...recente.
Prima si parla di storia del costume! 

Da qui si capisce molto della mia conoscenza di storia del costume e moda ahahahahahah ci vuole uno studio molto approfondito in materia!!  

Ari kic&chic ha scritto:Cara in realtà non è ancora una ricerca, ma mi piacerebbe lo diventasse! Tu sai come si fa ad impostare una ricerca?
Tu hai letto il libro?
Spero di approfondire insieme!

Condivido growo!
La faccenda su complica perchè l'espressione di noi stessi è mediata dal contesto appunto che può favorire alcune espressioni e scoraggiarne altre. Penso alla concezione di femminilità che trapela da Marilyn e il suo abito bianco e la donna contemporanea. Forse il primo passo potrebbe essere trovare un immagine di donna contemporanea da contrapporre a quella di Marilyn, che ne dite?

Wow l'argomento è scottante!

Sarebbe interessante mettere insieme tutte le idee, dando valore a ciascuna di esse per crearne una nuova sicuramente più ricca del proprio singolo punto di vista!

Aspetto con piacere qualcuno che abbia letto il libro.
Buona notte